Spending review, indichiamo al governo dove tagliare le spese

Per quello che ho potuto leggere in questi giorni sui tagli di spesa effettuati da questo governo, alcune cose sulla carta ci sono ma non so quanto effettivamente siano già state messe in atto. Da oggi possiamo aiutare il Governo a capire quali sono gli sprechi per favorire la crescita

Con la spending review il Governo è intervenuto analizzando le voci di spesa delle pubbliche amministrazioni, per evitare inefficienze, eliminare sprechi e ottenere risorse da destinare allo sviluppo e alla crescita. La razionalizzazione e il contenimento dei costi sono infatti fondamentali per garantire, da un lato il raggiungimento degli obiettivi di finanza pubblica, dall’altro l’ammodernamento dello Stato e il rilancio il circuito economico.

Nel complesso, la spesa pubblica “rivedibile’’ nel medio periodo è pari a circa 295 miliardi di euro. A breve termine, la spesa rivedibile è notevolmente inferiore, stimabile in circa 80 miliardi. Nell’attuale situazione economica, il Governo ha ritenuto necessario un intervento volto alla riduzione della spesa pubblica per un importo complessivo di 4,2 miliardi, per l’anno 2012, al quale tutte le amministrazioni pubbliche devono concorrere. Questo importo potrebbe servire, per esempio, a evitare l’aumento di due punti dell’IVA previsto per gli ultimi tre mesi del 2012.

Quello sopra è ciò che si legge sul sito ufficiale del governo e ancora:

Tutti i cittadini, attraverso il modulo “Esprimi la tua opinione”, hanno la possibilità di dare suggerimenti, segnalare uno spreco, aiutando i tecnici a completare il lavoro di analisi e ricerca delle spese futili.

Cosa è stato fatto finora

Il Governo, consapevole dell’importanza del contenimento dei costi degli apparati burocratici per garantire il successo dei programmi di risanamento dell’economia e per stimolare la crescita e la competitività, ha avviato la riforma della spesa pubblica sin dal suo insediamento, con il decreto legge Salva Italia.

Gli interventi varati a partire da dicembre 2011 includono:

  1. Definizione del tetto massimo retributivo annuo dei manager pubblici
  2. Riduzione delle “auto blu”
  3. Riduzione dei voli di Stato
  4. Contenimento della spesa per il personale
  5. Riduzione spese per la Difesa
  6. Province
  7. Economicità ed efficienza dell’azione amministrativa
  8. Operazione trasparenza
  9. Riforma della Protezione civile
  10. Soppressione di enti e organismi
  11. Riduzione del numero di componenti delle Autorità indipendenti

Cosa manca

  1. Diminuzione del numero dei parlamentari, come dovrebbero diventare i numeri in parlamento

Intanto, c’è da segnalare il boom di segnalazioni di “sprechi” e “mala-spesa” sul sito del Governo: ad appena due giorni dall’apertura della “casella” alla quale inviare i propri messaggi sono stati circa 40.000 cittadini a rispondere alla chiamata. Un’attività da Guinness dei primati: solo ieri sono arrivati 18.820 messaggi, la media di uno ogni 4 secondi.

Se volete aggiungere anche le vostre considerazioni andate qui ed esprimete la vostra opinione, se volete esprimerla anche qui usate il form dei commenti qui sotto.

5 commenti su “Spending review, indichiamo al governo dove tagliare le spese”

  1. Suggerimenti per un possibile risparmio sulla spesa sanitaria. Sono un medico ospedaliero in pensione ed ho vissuto per oltre 30 anni i pregi e difetti della sanità pubblica italiana. Ebbene non tutti gli ospedali sono ben organizzati e danno un buon servizio, però devo dire, d’accordo con molti colleghi che lavorano negli ospedali del nord Italia, che un servizio decente viene erogato tutti i giorni e notti per 365 gg all’anno, festività comprese. Il problema si presenta purtroppo per la medicina territoriale e soprattutto per la medicina di base dove l’assistenza è assicurata spesso solo per poche ore al giorno per 5 gg alla settimana: la convenzione della medicina di base prevede infatti per un “massimalista” 15 ore di ambulatorio alla settimana! Dopo le 20 dei giorni feriali e i prefestivi e festivi scatta la il servizio della cosiddetta “continuità assistenziale”. Ogni tanto succede che un paziente venga trascurato in uno dei tanti Pronto Soccorso italiani o peggio che vi muoia senza adeguata assistenza: apriti cielo! Per giorni si parla che l’assistenza preospedaliera è inadeguata e che troppo codici bianchi vanno nel Pronto Soccorso… che bisogna provvedere con una assistenza di base per 24 ore al giorno per 7 gg alla settimana… poi passati alcuni giorni tutto torna come prima. Se è pur vero che ci sono alcuni medici e pediatri da base competenti e volonterosi, purtroppo il servizio è strutturato secondo il sottoscritto (sono stato responsabile di un Pronto Soccorso Pediatrico fino a quando sono andato in pensione) piuttosto male con molte ore scoperte di assistenza e durante la cosiddetta “continuità assistenziale” il personale medico non è adeguatamente preparato, motivato e organizzato per una adeguata assistenza: risultato, chi sta male, anche se con patologia non degna di assistenza ospedaliera, non ha alternative che rivolgersi al Pronto Soccorso, che soprattutto nelle grosse città non è più in grado di dare una assistenza in tempi e modi adeguati ad un Paese civile. E’ un problema che ci tiriamo avanti da troppi anni e non vedo all’orizzonte una soluzione.
    Faccio una proposta in tema di “ spending review” che non serve solo a spendere probabilmente meno, ma anche a cercare di migliorare un servizio inefficiente. Perché non pensare, sopra una certa soglia di reddito, di passare ad una assistenza medica generale e pediatrica indiretta, cioè ciascuno sceglie in un’ampia gamma di medici, il medico che ritiene più preparato e disponibile nelle varie ore della giornata, paga la prestazione e poi viene rimborsato in vario modo (col 730 o in tempi più rapidi…), già ora molti cittadini non soddisfatti del proprio medico di base si rivolgono a medici privati generalisti o specialisti, oppure in ospedale non trovando risposta, dovendo spesso pagare un salato ticket di pronto soccorso. Questo cambiamento stimolerebbe molti medici a lavorare meglio e forse si potrebbe risparmiare non pagando medici che non svolgono in realtà il loro servizio per alcuni cittadini.
    25-6-2012

    Dott.Francesco Puppin Pordenone

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  2. Sono una dipendente del Comune di Roma, lavoro c/o l’Ufficio Notifiche in Via Ostiense 131/L. L’edificio di proprietà della Soc. Valle Giulia s.r.l. e Fresia s.r.l., una parte dei locali e l’autorimessa viene utilizzato dal Comune di Roma con contratto di affitto annuale, rinnovato in data 19/10/11 per un importo di circa 4 milioni di Euro. In data 10/08/2011, 508 dipendenti pubblici e privati che lavorano presso lo stabile, hanno presentato una richiesta urgente d’intervento all’ASL RMC, COMANDO PROVINCIALE DEI VIGILI DEL FUOCO e INAIL per un controllo approfondito sull’idoneità ambientale (acqua, aroa e strutture murarie interne e esterne) per motivi di salute e sull’agibilità delle stanze e dei locali come previsto dal D.Lgs 81/08 per motivi di sicurezza. Tale richiesta è motivata per lo stato di abbandono di alcune stanze inagibili da diversi anni, per la presenza su i locali utilizzati dal Comune di Roma, di crepe sulle pareti e sul pavimento, soffitti inclinati, infiltrazione di acqua, muffa sulle pareti, pezzi di controsoffitti mancanti. Pertanto spero che con la spending review, il Comune di Roma prima di svendere gli edifici pubblici potrebbe ristrutturarli per un investimento sicuro e per tutta la vita.

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  3. FARE una “ RIVOLUZIONE FISCALE senza lacrime e sangue ”
    per FARE una ITALIA migliore
    PREMETTO e sono profondamente convinto, che DESTRA e SINISTRA ( anche se lo dichiarano ad ogni piè sospinto ) non hanno nessuna vera voglia (ritengo per tornaconto elettorale e forse economico) di creare un fisco giusto ed una vera lotta a 360 gradi per ridurre l’evasione .
    E’ meglio se noi italiani di buona volontà ci organizziamo da soli per realizzarla.
    Qui di seguito esporrò con molta umiltà la mia idea, che qualcuno mi ha detto essere utopistica, ma personalmente la ritengo semplice, lineare e tutto sommato elementare.
    E’ possibile ridurre la pressione fiscale a tutti i contribuenti in maniera diversificata ( per non incorrere in problemi di incostituzionalità della proposta), senza distruggere il bilancio dello stato, facendo pagare il conto a chi evade ed a chi ha interesse a far evadere.
    Non dimenticando chi più guadagna ed ha.
    PER REALIZZARE QUESTO AMBIZIOSISSIMO OBIETTIVO
    bisogna creare il CONTRASTO D’ INTERESSI TRA I CONTRIBUENTI,
    cosa che io ritengo realizzabile senza grandi problemi, così procedendo :

    1) T U T T I i contribuenti italiani potranno D E D U R R E, delle percentuali diverse, dal proprio Unico per tutte le spese sostenute nel corso di ogni anno fiscale ( senza comprendervi l’IVA ), purchè siano state pagate in maniera tracciabile;

    2) Il fisco italiano è basato su 5 platee di contribuenti con aliquote per scaglioni di reddito, che nel primo biennio saranno mantenute senza modifiche, dopo potranno essere ridotte :

    A) La prima platea sono i contribuenti con reddito fino a € 15.000.
    Costoro sono colpiti dall’aliquota del 23%.
    A tutti loro sarà consentito di D E D U R R E il 60% delle spese sostenute e pagate in maniera tracciabile ;
    B) La seconda platea sono i contribuenti con reddito fino a € 28.000.
    Costoro sono colpiti dall’aliquota del 27%.
    A tutti loro sarà consentito di D E D U R R E il 50% delle spese sostenute e pagate in maniera tracciabile ;
    C) La terza platea sono i contribuenti con reddito fino a € 55.000.
    Costoro sono colpiti dall’aliquota del 38%.
    A tutti loro sarà consentito di D E D U R R E il 40% spese sostenute e pagate in maniera tracciabile ;
    D) La quarta platea sono i contribuenti con reddito fino a € 75.000.
    Costoro sono colpiti dall’aliquota del 41%.
    A tutti loro sarà consentito di D E D U R R E il 30% delle spese sostenute e pagate in maniera tracciabile ;

    E) La quinta platea sono i contribuenti con reddito oltre € 75.000.
    Costoro sono colpiti dall’aliquota del 43%.
    A tutti loro sarà consentito di D E D U R R E il 25% delle spese sostenute e pagate in maniera tracciabile ; fino al tetto massimo di € 500.000.
    F) La sesta (che per il fisco non esiste) ed ultima platea sono i contribuenti con reddito da
    € 500.000 all’infinito.
    Costoro sono colpiti sempre dall’aliquota del 43%.
    A tutti loro sarà consentito di D E D U R R E il 20% delle spese sostenute e pagate in maniera tracciabile ;

    Ecco che, con una SOLUZIONE ALESSANDRINA, si sono ridotte le tasse a tutti gli italiani in modo INVERSAMENTE PROPORZIONALE AL REDDITO ( chi più ha meno deduce e conseguentemente paga qualcosa di più). Contemporaneamente abbiamo spostato la tassazione dai redditi ai consumi. Gli stessi consumi saranno stimolati dalle deduzioni, che diventano denaro fresco nelle tasche degli italiani, che potranno spenderlo e/o risparmiarlo.

    Ultima considerazione, certamente, prima che tutto il denaro fresco cosi generato ritorni nel bacino
    (bucato) di raccolta che è l’Erario farà (secondo me prudenzialmente) almeno 3 giri nel mercato italiano scontando l’IVA ad ogni passaggio e generando così nuovo reddito. Questo sarà il carburante ed il motore per la ripresa dell’economia italiana con la contemporanea creazione di nuovi posti di lavoro.
    Così facendo il bilancio dello stato non è intaccato, anzi si rafforza, in quanto:
    – il 60% del reddito prodotto e dedotto dalla platea con € 15.000 di reddito colpito dal 23% passa a quella del 27%;
    – il 50% del reddito prodotto e dedotto dalla platea con € 28.000 di reddito colpito dal 27% passa a quella del 38%;
    – il 40% del reddito prodotto e dedotto dalla platea con € 55.000 di reddito colpito dal 38% passa a quella del 41%;
    – il 30% del reddito prodotto e dedotto dalla platea con € 75.000 di reddito colpito dal 41% passa a quella del 43%;
    – il 25% del reddito prodotto e dedotto dalla platea oltre € 75.000 di reddito e fino a € 500.000 colpito dal 43% passa a quella di coloro che superano gli € 500.000 i quali potranno dedurre il 20% ;

    ECCO CHE CIÒ CHE ALL’INIZIO POTEVA APPARIRE UN DANNO PER L’ERARIO NON SI VERIFICHERÀ PER IL RAGIONAMENTO CHE HO SOPRA ESPOSTO.
    Ma, cosa molto più importante, l’idea che ho appena illustrato sarà portatrice di UNA RIVOLUZIONE NEL COSTUME E NELLA MENTE DI NOI ITALIANI, in quanto nessuno di noi sarà più disponibile a pagare qualcosa “ in nero”. Per il sol fatto che questo trasformerebbe il pagatore del “ nero” nel pagatore dell’ imposta IRPEF al posto del percettore del suo “ nero”. ALTRO BENEFICIO prodotto da questo sistema sarà che trasformerà metà degli italiani in un “ V I R T U A L E ” Finanziere per l’altra metà. Questo consentirà all’ APPARATO REPRESSIVO della Guardia di Finanza di concentrarsi sulla GRANDE EVASIONE, dove vengono prodotti i danni maggiori al bilancio statale ed all’ intera comunità .
    ERACLEA Mare – VENEZIA – 11 Novembre 2013
    Antonio Minniti – geometra
    SCHEDA I
    PLATEA DEI CONTRIBUENTI COMPRESI NELLA PRIMA ALIQUOTA IRPEF DEL 23%, COMPOSTA DAI CITTADINI CONTRIBUENTI CON UN REDDITO lordo di 15.000 € .
    Con questa PRIMA scheda, con molta umiltà, cercherò di mettere a confronto il ricavato per l’ERARIO, dall’attuale sistema di tassazione con quello potenziale RICAVABILE con l’ idea proposta.

    SISTEMA ATTUALE:

    G) Esaminiamo il caso di un cittadino contribuente che ha un reddito lordo di 15.000,00 euro:
    da costui l’ERARIO ricava : IRPEF al 23% x € 15.000 = € 3.450;
    a questo cittadino contribuente restano € 15,000 – 3.450 = € 11.550;
    stimiamo che il cittadino contribuente che riesca a risparmiare il 10% di € 11.550 che sono € 1.155, a costui restano per vivere il 90% di 11.550 che sono € 10.395. Supponiamo che li spenderà tutti;
    valutiamo una aliquota IVA media del 18% tra consumo di beni soggetti all’aliquota minima ed altri all’aliquota massima.
    Orbene da questo nostro cittadino contribuente l’ERARIO ricava IVA all’aliquota media del 18% x € 10.395,00 = € 1.871,10.
    Pertanto dal cittadino contribuente esaminato l’ERARIO ricava :
    – per IRPEF € 3.450,00;
    – per IVA € 1.871,10;
    per un totale di € 5. 321,10

    SISTEMA FUTURO PROPOSTO:

    H) Esaminiamo adesso il caso dello stesso cittadino contribuente con il reddito lordo di 15.000,00 euro.
    Applichiamo il nuovo sistema che consente a tutta la platea dei cittadini contribuenti con reddito lordo di € 15.000 di dedurre il 60% di tutto ciò che spendono.
    – € 15.000
    – (60% di 15.000) = € 9.000,
    – pertanto: € 15.000 – € 9.000 = € 6.000.
    da costui l’ ERARIO ricava : IRPEF al 23% x € 6.000 = € 1.380; a questo cittadino contribuente restano € 15.000 – 1.380 =
    € 13.620 stimiamo, come prima, che il nostro cittadino contribuente che riesca a risparmiare il 10% di € 13.620 che sono
    € 1.362, a costui restano per vivere il 90% di € 13.620,00 che sono € 12.258,00, che spenderà tutti;
    valutiamo sempre una aliquota IVA su una media del 18% . Orbene da questo nostro cittadino contribuente l’ERARIO ricava :
    IVA all’aliquota media del 18% x € 12.258,00 = € 2.206,44.
    In questo modo abbiamo immesso nel circuito economico-finanziario un importo pari all’ IRPEF del 23% sui 9.000 € pari a € 2.070,00 che abbiamo fatto dedurre dal reddito del nostro cittadino contribuente. Abbiamo ipotizzato che questa somma faccia almeno 3 giri nel circuito economico nazionale, in questo caso dobbiamo calcolare che movimentando l’economia genererà:
    – nuova IVA all’aliquota media del 18% x € 2.070= € 372,60x 3 giri = € 1.117,80
    – nuova IRPEF all’aliquota del 23% x € 2.070= € 476,10 x 3 giri = € 1.428,30
    Pertanto dal cittadino contribuente esaminato l’ERARIO ricava :
    – per IRPEF € 1.380,00;
    – per IVA € 2.206,44;
    – per NUOVA IVA € 1.117,80;
    – per NUOVA IRPEF € 1.428,30;
    per un totale di € 4.882,54

    CONCLUDENDO nel merito della PRIMA scheda sembra che applicando il nuovo sistema proposto l’ ERARIO abbia subito una diminuzione delle Entrate pari a € 5.321,10 – € 4.882,54 = € 438,56
    Ma cosi non è perché adesso passiamo a vedere cosa accade nella platea dei cittadini contribuenti soggetti all’aliquota del 27%, dove si sono spostati i 9.000 € che sono stati dedotti dalla platea dei contribuenti soggetti all’aliquota del 23%.

    SCHEDA II
    PLATEA DEI CONTRIBUENTI COMPRESI NELLA SECONDA ALIQUOTA IRPEF DEL 27%, COMPOSTA DAI CITTADINI CONTRIBUENTI CON UN REDDITO lordo di 28.000 € . Con questa SECONDA scheda, metterò a confronto il ricavato per l’ERARIO, con l’attuale sistema di tassazione e quello potenziale RICAVABILE con l’idea proposta DALLA PLATEA DEI CITTADINI CONTRIBUENTI CON UN REDDITO lordo DAI 15.001 AGLI € 28.000.

    SISTEMA ATTUALE:

    I) Esaminiamo il caso del cittadino contribuente che ha un reddito lordo di 28.000,00 euro: da costui l’ERARIO ricava :
    IRPEF : ALIQUOTA media del 24,86% x € 28.000 = € 6.960;
    a questo cittadino contribuente restano € 28.000 – 6.960= € 21.040; stimiamo che il cittadino contribuente riesca a risparmiare il 10% di € 21.040 che sono € 2.104, a costui restano per vivere il 90% di 21.040 che sono € 18.396, che li spenderà tutti; valutiamo una aliquota IVA su una media del 18% tra consumo di beni soggetti all’aliquota minima ed altri all’aliquota massima.
    Orbene da questo nostro cittadino contribuente l’ERARIO ricava IVA all’aliquota media del 18% x € 21.396 = € 3.408.
    Pertanto dal cittadino contribuente esaminato l’ERARIO ricava :
    – per IRPEF € 6.960,00;
    – per IVA € 3.408,00;
    per un totale di € 10. 368,00

    SISTEMA FUTURO PROPOSTO:

    J) Esaminiamo il caso dello stesso cittadino contribuente con il reddito lordo di 28.000,00 euro. Dobbiamo considerare che i 9.000 € dedotti dal cittadino contribuente facente parte della platea di quelli con reddito di € 15.000 si sono spostati in questa .

    Perciò il reddito del cittadino che con l’attuale sistema era fermo a € 28.000 diventa € 28.000+ € 9.000= € 37.000,00
    Applichiamo il nuovo sistema che consente a tutta la platea dei cittadini contribuenti con reddito lordo di € 28.000 di dedurre il 50% di tutto ciò che spendono, perciò : € 28.000 + 9.000 = € 37.000
    – € 37.000 – (50% di 37.000) = € 18.500.
    -da costui l’ ERARIO ricava : IRPEF all’aliquota media del 23,755% x € 18.500 = € 4.395;
    a questo cittadino contribuente restano € 37.000 – 4.395= € 32.605; stimiamo, come prima, che il nostro cittadino contribuente che riesca a risparmiare il 10% di € 32.605 che sono € 3.260, a costui restano per vivere il 90% di € 32.605,00 che sono € 29.345, che spenderà tutti; valutiamo sempre una aliquota IVA su una media del 18% .
    Orbene da questo nostro cittadino contribuente l’ERARIO ricava : IVA all’aliquota media del 18% x € 29.345 = € 5.282.
    In questo modo abbiamo immesso nel circuito economico-finanziario un importo pari all’ IRPEF del 23,755% sui 18.500 € pari a € 4.399,06 che abbiamo fatto dedurre dal reddito del nostro cittadino contribuente. Abbiamo ipotizzato che questa somma faccia almeno 3 giri nel circuito economico nazionale, in questo caso dobbiamo calcolare che movimentando l’economia genererà: – nuova IVA all’aliquota media del 18% x € 4.399= € 791,82x 3 giri = € 2.375,46 – nuova IRPEF all’aliquota del 23,755% x € 4.399 = € 1.044,98 x 3 giri = € 3.134,95.
    Pertanto dal cittadino contribuente esaminato l’ERARIO ricava :
    – per IRPEF € 4.395,00;
    – per IVA € 5.282,00;
    – per NUOVA IVA € 2.375,46;
    – per NUOVA IRPEF € 3.134,95;
    per un totale di € 15.187,41

    CONCLUDENDO nel merito della SECONDA scheda è evidente che applicando il nuovo sistema proposto, l’ ERARIO ha OTTENUTO un AUMENTO delle Entrate pari a € 15.187,41 – € 10.368,00 = € 4.819,41Ma QUESTO non che l’inizio, perché adesso passiamo a vedere cosa accade nella platea dei cittadini contribuenti soggetti all’aliquota del 38%, dove si sono spostati i 18.500 € che sono stati dedotti dalla platea dei contribuenti soggetti all’aliquota del 27%.

    SCHEDA III
    PLATEA DEI CONTRIBUENTI COMPRESI NELLA TERZA ALIQUOTA IRPEF DEL 38%, COMPOSTA DAI CITTADINI CONTRIBUENTI CON UN REDDITO lordo di 55.000 € . Con questa TERZA scheda, metterò a confronto il ricavato per l’ERARIO, con l’attuale sistema di tassazione e quello potenziale RICAVABILE con l’idea proposta DALLA PLATEA DEI CITTADINI CONTRIBUENTI CON REDDITO lordo DAI 28.001 AGLI € 55.000.

    SISTEMA ATTUALE:

    K) Esaminiamo il caso del cittadino contribuente con reddito lordo di 55.000,00 euro: da costui l’ERARIO ricava :
    IRPEF : aliquota media del 31,31% x € 55.000 = € 17.220; a questo cittadino contribuente restano: € 55.000 – 17.220 =
    € 37.880; stimiamo che il cittadino contribuente riesca a risparmiare il 10% di € 37.880 che sono € 3.788, a costui restano per vivere il 90% di 37.880 che sono € 34.092. Supponiamo che li spenderà tutti; valutiamo una aliquota IVA media del 19% ( 1% in più di prima ) tra consumo di beni soggetti all’aliquota minima ed altri all’aliquota massima.
    Orbene da questo nostro cittadino contribuente l’ERARIO ricava IVA all’aliquota media del 19% x € 34.092, = € 6.477,48.
    Pertanto dal cittadino contribuente esaminato l’ERARIO ricava :

    – per IRPEF € 17.220,00;
    – per IVA € 6.477,48;
    per un totale di € 23. 697,48

    SISTEMA FUTURO PROPOSTO:

    L) Esaminiamo il caso dello stesso cittadino contribuente con il reddito lordo di 55.000,00 euro. Dobbiamo considerare che i 18.500 € dedotti dal cittadino contribuente facente parte della II platea costituita da quelli con reddito di €28.000,00 si sono spostati in questa. Perciò il reddito del cittadino che con l’attuale sistema era fermo a
    € 55.000, con il nuovo sistema diventa € 55.000 + € 18.500 = € 73.500
    Applichiamo il nuovo sistema che consente a tutta la platea dei cittadini contribuenti con reddito lordo di € 55.000 di dedurre il 40% di tutto ciò che spendono, perciò:
    – € 55.000 + 18.500= € 73.500 –
    – (40% di 73.500) = € 29.400,
    – € 73.500 – € 29.400 = € 44.100.
    da costui, ora l’ ERARIO ricava IRPEF all’aliquota media del 29,66% x € 44.100,00 = € 13.080,06.
    A questo cittadino contribuente restano: € 73.500,00 – € 13.080,06 = € 60.419,94.
    stimiamo come prima, che il nostro cittadino contribuente che riesca a risparmiare il 10% di € 60.419,94 che sono
    € 6.042,00, a costui restano per vivere il 90% di € 60.419,94 che sono € 54.377,95, che spenderà tutti; valutiamo sempre una aliquota IVA media del 19% come prima .
    Orbene da questo cittadino contribuente l’ERARIO ricava IVA all’aliquota media del 19% x € 54.377,95= € 10.331,81.
    In questo modo abbiamo immesso nel circuito economico-finanziario un importo pari all’ IRPEF media del 31,70% su € 29.400 pari a € 9.319,80 che abbiamo fatto dedurre dal reddito del nostro cittadino contribuente (scaturiti dai 73.500 – 44.100= € 29.400). Abbiamo ipotizzato che questa somma faccia almeno 3 giri nel circuito economico nazionale, in questo caso dobbiamo calcolare che questa somma movimentando l’economia genererà:
    -nuova IVA all’aliquota media del 19% x € 9.319,80 = € 1.770,76 x 3 giri =€ 5.312,29, nuova IRPEF all’aliquota del 29,66% x € 9.319,80 = € 2.763,36 x 3 giri=€ 8.290,09
    Pertanto dal cittadino contribuente esaminato l’ERARIO ricava :
    per IRPEF € 13.080,06; per IVA € 10.331,81; per NUOVA IVA € 5.312,29; per NUOVA IRPEF € 8.290,09; per un totale di € 37.014,25
    CONCLUDENDO nel merito della TERZA scheda appare evidente che applicando il nuovo sistema proposto l’ ERARIO ha OTTENUTO un AUMENTO delle Entrate pari a € 37.014,25 – € 23.667,48 = € 13.346,77

    Adesso passiamo a vedere cosa accade nella platea dei cittadini contribuenti dell’aliquota del 41%, dove si sono spostati i 29.400 € che sono stati dedotti dalla platea dei contribuenti soggetti all’aliquota del 27%.
    SCHEDA IV
    PLATEA DEI CONTRIBUENTI COMPRESI NELLA QUARTA ALIQUOTA IRPEF DEL 41%, COMPOSTA DAI CITTADINI CONTRIBUENTI CON UN REDDITO lordo di 75.000 € . Con questa QUARTA scheda, metterò a confronto il ricavato per l’ERARIO, con l’attuale sistema di tassazione e quello potenziale RICAVABILE con l’idea proposta DALLA PLATEA DEI CITTADINI CONTRIBUENTI CON UN REDDITO lordo DAI 55.001 AGLI € 75.000.

    SISTEMA ATTUALE:

    M) Esaminiamo il caso del cittadino contribuente con reddito lordo di 75.000,00 euro: da costui l’ERARIO ricava :
    IRPEF : aliquota media del 33,89% x € 75.000,00 = € 25.420,00; a questo cittadino contribuente restano: € 75.000 – 25.420= € 49.580; stimiamo che il cittadino contribuente riesca a risparmiare il 10% di € 45.580 che sono € 4.958, a costui restano per vivere il 90% di 49.580 che sono € 44.622. Supponiamo che li spenderà tutti;
    valutiamo una aliquota IVA media del 20% ( 1% in più di prima ) tra consumo di beni soggetti all’aliquota minima ed altri all’aliquota massima.
    Orbene da questo nostro cittadino contribuente l’ERARIO ricava IVA all’aliquota media del 20% x € 44.622, = € 8.939,80.
    Pertanto dal cittadino contribuente esaminato l’ERARIO ricava :
    – per IRPEF € 25.420,00;
    – per IVA € 8.939,80;
    per un totale di € 34.359,80

    SISTEMA FUTURO PROPOSTO:

    N) Esaminiamo il caso dello stesso cittadino contribuente con il reddito lordo di 75.000,00 euro.
    Dobbiamo considerare che i 29.400 € dedotti dal cittadino contribuente facente parte della III platea costituita da quelli con reddito di € 55.000,00 si sono spostati in questa . Perciò il reddito del cittadino che con l’attuale sistema era fermo a € 75.000, con il nuovo sistema diventa € 75.000+ € 29.400= € 97.400,00
    Applichiamo il nuovo sistema che consente a tutta la platea dei cittadini contribuenti con reddito lordo di € 75.000 di dedurre il 30% di tutto ciò che spendono, perciò: € 75.000 + 29.400= € 97.400 – (30% di 97.400) = € 29.220, pertanto: € 97.400 – € 29.220 = € 68.180. Da costui, ora l’ ERARIO ricava IRPEF all’aliquota media del 33,18% x€ 68.180,00=€ 22.622,12.
    A questo cittadino contribuente restano: € 97.400,00 – € 22.622,12 = € 74.777,88. stimiamo come prima, che il nostro cittadino contribuente che riesca a risparmiare il 10% di € 74.777,88 che sono € 7.477,79, a costui restano per vivere il 90% di € 74.777,88 che sono € 67.300,09, che spenderà tutti;
    valutiamo sempre una aliquota IVA media del 20% come prima .
    Orbene da questo cittadino contribuente l’ERARIO ricava IVA all’aliquota media del 20% x € 67.300,09= € 13.460,02.
    In questo modo abbiamo immesso nel circuito economico-finanziario un importo pari all’ IRPEF non pagata sul 30% dedotto dal reddito del cittadino esaminato; che con l’aliquota media del 33,18% sull’importo di € 29.220 è pari a € 9.695,20.
    Abbiamo ipotizzato che questa somma faccia almeno 3 giri nel circuito economico nazionale, in questo caso dobbiamo calcolare che questa somma movimentando l’economia genererà:
    – nuova IVA all’aliquota media del 20% x € 9.695,20 =€ 1.939,04 x3 giri = € 5.817,12
    – nuova IRPEF all’aliquota del 33,18% x € 9.695,20 =€ 3.216,86 x 3 giri = € 9.650,58
    Pertanto dal cittadino contribuente esaminato l’ERARIO ricava :
    – per IRPEF € 22.622,12;
    – per IVA € 13.460,02;
    – per NUOVA IVA € 5.817,12;
    – per NUOVA IRPEF € 9.650,58;
    per un totale di € 51.549,84

    CONCLUDENDO nel merito della QUARTA scheda è evidente che applicando il nuovo sistema proposto l’ ERARIO OTTIENE un AUMENTO delle Entrate pari a € 51.549,84 – € 34.359,80 = € 17.190,04

    SCHEDA V
    PLATEA DEI CONTRIBUENTI COMPRESI NELLA QUARTA ALIQUOTA IRPEF DEL 43%, COMPOSTA DAI CITTADINI CONTRIBUENTI CON UN REDDITO lordo oltre i 75.000 € .
    Con questa QUINTA scheda, metterò a confronto il ricavato per l’ERARIO, con l’attuale sistema di tassazione e quello potenziale RICAVABILE con l’idea proposta DALLA PLATEA DEI CITTADINI CONTRIBUENTI CON UN REDDITO lordo DAI 75.000 AI 500.000 €.
    SISTEMA ATTUALE:

    O) Esaminiamo il caso del cittadino contribuente che ha un reddito lordo di 300.000,00 euro da costui l’ERARIO ricava :
    IRPEF : aliquota media del 40,72% x € 300.000,00 = € 122.170; a questo cittadino contribuente restano: € 300.000 – 122.170= € 177.830; stimiamo che il cittadino contribuente riesca a risparmiare il 10% di € 177.830 che sono € 17.783, a costui restano per vivere il 90% di 172.830 che sono € 160.047. Supponiamo che li spenderà tutti; valutiamo una aliquota IVA media del 20% ( come prima ) tra consumo di beni soggetti all’aliquota minima ed altri all’aliquota massima.
    Orbene da questo nostro cittadino contribuente l’ERARIO ricava IVA all’aliquota media del 20% x € 160.047 = € 32.094.
    Pertanto dal cittadino contribuente esaminato l’ERARIO ricava :
    – per IRPEF € 122.170,00;
    – per IVA € 32.094,00;
    per un totale di € 154.264,00

    SISTEMA FUTURO PROPOSTO:

    P) Esaminiamo il caso dello stesso cittadino contribuente con il reddito lordo di 300.000,00 euro.
    Dobbiamo considerare che i 29.400 € dedotti dal cittadino contribuente facente parte della IV platea costituita da quelli con reddito di € 75.000,00 si sono spostati in questa .
    Perciò il reddito del cittadino che con l’attuale sistema era fermo a € 300.000 , con il nuovo sistema diventa € 300.000+ € 29.400= € 329.400,00. Applichiamo il nuovo sistema che consente a tutta la platea dei cittadini contribuenti con reddito lordo superiore ai 75.000 € e fino ai 500.000 di dedurre il 25% di tutto ciò che spendono, perciò: € 300.000 + 29.400=€ 329.400; (25% di 329.400) = € 82.350; € 329.400 – € 82.350 = € 247.050.
    da costui, ora l’ ERARIO ricava IRPEF all’aliquota media del 40,22% x € 247.050 = € 99.363,51.
    A questo cittadino contribuente restano: € 329.400,00 – € 99.363,51 = € 230.036,49. stimiamo come prima, che il nostro cittadino contribuente che riesca a risparmiare il 10% di € 230.036,49 che sono € 23.003,65, a costui restano per vivere il 90% di € 230.036,49 che sono € 207.032,84, che spenderà tutti; valutiamo sempre una aliquota IVA media del 20% come prima .
    Orbene da questo cittadino contribuente l’ERARIO ricava IVA all’aliquota media del 20% x € 207.032,84= € 41.406,57.
    In questo modo abbiamo immesso nel circuito economico-finanziario un importo pari all’ IRPEF non pagata sul 25% dedotto dal reddito del cittadino esaminato; che con l’aliquota media del 40,22% sull’importo di € 99.363.51 è pari a € 39.964,00. Abbiamo ipotizzato che questa somma faccia almeno 3 giri nel circuito economico nazionale, in questo caso dobbiamo calcolare che questa somma movimentando l’economia genererà:
    – nuova IVA all’aliquota media del 20% x € 39.964 = € 7.992,80 x 3 giri =€ 23.978,01.
    – nuova IRPEF all’aliquota del 40,22% x € 39.964 = € 16.073,52 x 3 giri =€ 48.220,56.
    Pertanto dal cittadino contribuente esaminato l’ERARIO ricava :
    – per IRPEF € 99.363,51;
    – per IVA € 41.406,57;
    – per NUOVA IVA € 23.978,01;
    – per NUOVA IRPEF € 48.220,56;
    per un totale di € 212.968,65

    CONCLUDENDO nel merito della QUINTA scheda è evidente che applicando il nuovo sistema proposto l’ ERARIO OTTIENE un AUMENTO delle Entrate pari a € 212.968,65 – € 154.264,00 = € 58.704,65

    Adesso passiamo a vedere cosa accade nella platea dei cittadini contribuenti dell’aliquota del 43%, dove si sono spostati gli 82.350 € che sono stati dedotti dalla platea dei contribuenti soggetti all’aliquota del 43%.
    SCHEDA VI
    PLATEA DEI CONTRIBUENTI COMPRESI NELL’ ALIQUOTA IRPEF DEL 43% . Con questa SESTA ed ultima scheda, metterò a confronto il ricavato per l’ERARIO, con l’attuale sistema di tassazione e quello potenziale RICAVABILE con l’idea proposta DALLA PLATEA DEI CITTADINI CONTRIBUENTI CON REDDITO lordo superiore ai 500.000 €.
    SISTEMA ATTUALE:
    Q) Esaminiamo il caso del cittadino contribuente che ha un reddito lordo di 500.000,00 euro, da costui l’ERARIO ricava :
    IRPEF : aliquota media del 41,63% x € 500.000,00 = € 208.150; a questo cittadino contribuente restano € 500.000-208.150= € 291.850; stimiamo che il cittadino contribuente riesca a risparmiare il 20% di € 291.850 che sono € 58.370, a costui restano per vivere l’ 80% di 291.850 che sono € 233.480. Supponiamo che li spenderà tutti; valutiamo una aliquota IVA media del 21% ( 1% in più di prima ) tra consumo di beni soggetti all’aliquota minima ed altri all’aliquota massima.
    Orbene da questo nostro cittadino contribuente l’ERARIO ricava IVA all’aliquota media del 21% x € 233.480 =€ 49.030,80.
    Pertanto dal cittadino contribuente esaminato l’ERARIO ricava :
    – per IRPEF € 208.150,00;
    – per IVA € 49.030,80;
    per un totale di € 257.180,80
    SISTEMA FUTURO PROPOSTO:
    R) Esaminiamo il caso dello stesso cittadino contribuente con il reddito lordo di 500.000,00 euro.
    Dobbiamo considerare che gli 82.350 € dedotti dal cittadino contribuente facente parte della V platea costituita da quelli con reddito dai € 75.000,00 ai 500.000 si sono spostati in questa. Perciò il reddito del cittadino che con l’attuale sistema era fermo a € 500.000 , con il nuovo sistema diventa € 500.000+ € 82.350= € 582.350.
    Applichiamo il nuovo sistema che consente a tutta la platea dei cittadini contribuenti con reddito lordo superiore ai 500.000 di dedurre il 20% di tutto ciò che spendono, perciò:€ 500.000+82.350 = € 582.350; (20% di 582.350) = €116.470;
    € 582.350- € 116.470=€465.880. Da costui, ora l’ ERARIO ricava IRPEF all’aliquota media del 41,55% x € 465.880=€193.573,31.
    A questo cittadino contribuente restano: € 582.350,00 – € 193.573,31 = € 388.776,69.
    stimiamo come prima, che il nostro cittadino contribuente riesca a risparmiare il 20% di € 388.776,69 che sono € 77.755,51, a costui restano per vivere il 80% di € 388.776,69 che sono € 311.021,35, che spenderà tutti; valutiamo sempre una aliquota IVA media del 21% come prima .
    Orbene da questo cittadino contribuente l’ERARIO ricava IVA all’aliquota media del 21% x € 311.021,35 = € 65.314,48.
    In questo modo abbiamo immesso nel circuito economico-finanziario un importo pari all’ IRPEF non pagata sul 20% dedotto dal reddito del cittadino esaminato; che con l’aliquota media del 41,55% sull’importo di € 77.755,51 è pari a € 32.307,41. Abbiamo ipotizzato che questa somma faccia almeno 3 giri nel circuito economico nazionale, in questo caso dobbiamo calcolare che questa somma movimentando l’economia genererà:
    – nuova IVA all’aliquota media del 21% x € 32.307,41 = € 6.784,56 x 3 giri = € 20.353,18.
    – nuova IRPEF all’aliquota del 41,55% x € 32.307,41 = € 13.423,72 x3 giri =€ 40.271,18.
    Pertanto dal cittadino contribuente esaminato l’ERARIO ricava :
    – per IRPEF € 193.573,31;
    – per IVA € 65.314,48;
    – per NUOVA IVA € 20.353,18;
    – per NUOVA IRPEF € 40.271,18;
    per un totale di € 319.512,15

    CONCLUDENDO nel merito della SESTA ed ultima scheda è evidente che applicando il nuovo sistema proposto l’ ERARIO ha OTTENUTO un AUMENTO delle Entrate pari a € 319.512,15 – € 257.180,80 = € 62.331,35

    Voglio evidenziare il benefico effetto che riceverebbe l’economia del nostro “ Bel Paese “ con la ripresa dei consumi prodotta dal nuovo sistema di tassazione ed i potenziali nuovi occupati che sarebbero introdotti nel sistema Italia.
    Ometto considerazioni e stime sull’aumento del PIL che scaturirà dal fatto che, le varie percentuali del reddito dedotto da ogni platea di contribuenti comporterà una diminuzione dell’EVASIONE.
    Ultimo particolare non di secondaria importanza è che il nuovo sistema ha ridotto le aliquote IRPEF a tutti e, contemporaneamente, ha consentito l’aumento delle entrate per l’ ERARIO che evidenzio nel riepilogo.

    RIEPILOGO da SCHEDA I a SCHEDA VI

    Faccio il resoconto degli incassi avuti dall’ ERARIO in base ai dati illustrati nelle precedenti sei schede:

    I N C A S S I

    ATTUALI – DA NUOVO SISTEMA – VARIAZIONI

    1) platea redditi € 15.000 5.321,10 4.882,54 – 438,54

    2) platea redditi € 28.000 10.368,00 15.187,41 + 4.819,41

    3) platea redditi € 55.000 23.697,48 37.014,25 + 13.346,77

    4) platea redditi € 75.000 34.359,80 51.549,84 + 17. 190,04

    5) platea con € 300.000 154.264,00 212.968,65 + 58.704,65

    6) platea con € 500.000 257.180,80 319.512,15 + 62.512,15
    ________________________________________ _________________
    TOTALI € 485.191,18 641.114,84 + 155.923,66

    Questo benefico effetto, ritengo sia dovuto, dalla ripresa dei consumi , ma MOLTO
    di più prodotto dal nuovo sistema di tassazione che, grazie al NOTEVOLE CONTRASTO
    D’INTERESSI tra i cittadini contribuenti, genera una forte diminuzione dell’ EVASIONE.

    RIEPILOGO da SCHEDA I a SCHEDA VI

    Mettiamo ora a CONFRONTO le modificazioni prodotte dal nuovo sistema di tassazione
    alle aliquote IRPEF:

    A L I Q U O T E
    ATTUALI – DA NUOVO SISTEMA
    1) redditi € 15.000 3.450/15.000 = 23,00% 1.380/15000 = 9,20%
    2) redditi € 28.000 6.960/28.000 = 24,86% 4.395/37000 = 11,88%
    3) redditi € 55.000 17.220/55.000 = 31,31% 13.080,06/73500 = 17,80%
    4) redditi € 75.000 25.420/75.000 = 33.89% 22.622,12/97.400 = 23,23%
    5) redditi € 300.000 122.170/300.000 = 40,72% 99.363,51/329.400 = 30,17%
    6) redditi € 500.000 208.150/500.000 = 41,63% 193.573,31/582.350 = 33,24%

    La tabella soprastante dimostra che il nuovo sistema ha ridotto le aliquote IRPEF
    a tutti e, CONTEMPORANEAMENTE, ha consentito l’aumento delle entrate per
    l’ ERARIO.
    Altro particolare interessante è che ha generato una notevole perequazione fiscale in
    maniera inversamente proporzionale al reddito.
    Un fraterno saluto a tutti .
    Antonio Minniti – geometra
    ERACLEA Mare – Venezia 11 Novembre 2013

    PS : se qualcuno, dotato di potenti MEZZI, volesse espandere e sviluppare questa ipotesi applicandola ai redditi IRPEF degli italiani,degli anni passati, avremmo una simulazione dei risultati che l’idea di FARE una “ RIVOLUZIONE senza lacrime e sangue”.

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  4. Sono una cittadina italiana residente a Stoccolma da tre anni. Partiamo a tagliare i costi eliminando l´ambasciata di Stoccolma che é situata in una villa nella zona assolutamente piú cara della cittá. http://sv.wikipedia.org/wiki/Italiens_ambassad_i_Stockholm La villa é in una posizione dominante da cui la bandiera puó essere vista sventolare a vari chilometri di distanza. Viste le condizioni in cui versano le casse dello stato e visto che i servizi consolari potrebbero essere garantiti da una unica ambasciata per tutta la Scandinavia – possibilmente situata in un monolocale in una periferia – sarebbe utile eliminare questo vergognoso spreco a cui dobbiamo assistere passivamente qui a Stoccolma. Gli sprechi del nostro paese sono sotto gli occhi di tutti e veniamo spesso additati dagli svedesi per questo. L´inutilitá dell´ambasciata é confermata dal fatto che non vengono mai organizzati eventi culturali in loco, che le votazioni vengono fatte per posta e che i servizi consolari sono usufruibili o per posta o in un prefabbricato di legno annesso alla villa: insomma la villa non é nemmeno accessibile a chi ne paga il mantenimento, ovvero noi cittadini.
    Spero vivamente che consideriate questa mia proposta che, oltre a portare un bel gruzzoletto nelle tasse dello stato (stimo almeno 15M di euro), avrebbe anche un forte valore simbolico.
    Cordialmente,
    M.

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