Alcune persone, piuttosto che affrontare in qualche modo lo stato di solitudine e depressione che caratterizza la loro esistenza, pensano di risollevarsi attraverso il ricorso a comportamenti che, per un momento, sembrano risolvere tutti i loro problemi. Sono comportamenti compulsivi che non solo lasciano inalterati i problemi, ma anzi li aggravano, generando delle dipendenze.
Si conosce da tempo la dipendenza dall’alcool, dalla droga o dal tabacco; oggi, accanto ad esse si aggiungono tutta una serie di altri comportamenti di cui si diventa dipendenti, come il gioco d’azzardo, il fare spese inutili, la pornografia, il proselitismo religioso, l’uso eccessivo di televisione, di playstation o computer.
Lo shopping compulsivo ad esempio, consiste nell’andare per negozi e comprare tutto quello che piace. A parte il fatto che questo comportamento porta rapidamente ad un disastro finanziario, esso ha un effetto benefico sulla psiche del soggetto per un tempo assai limitato. Infatti, non appena si è tolta l’etichetta del prezzo dall’oggetto acquistato, questo perde immediatamente interesse agli occhi dell’acquirente compulsivo.
In genere gli uomini sembra facciano acquisti sconsiderati nel campo dell’oggettistica elettronica, oppure comprano attrezzi inutili quanto costosi per il bricolage e per la propria auto; le donne, acquistano creme, gioielli, vestiti.
L’importante, per queste persone, è spendere tutto, fino a che il conto non va in rosso (ma spesso neanche questo è un limite e si ricorre al prestito). Non è raro che gli oggetti acquistati in blocco vengano poi regalati, un po’ per lenire il senso di colpa di averli inutilmente acquistati, un po’ per ricreare il desiderio, l’interesse o la necessità di ricomprarli.
Sono decisamente in aumento le persone che soffrono del bisogno compulsivo di sesso. Questo può significare avere bisogno di una grande promiscuità sessuale, oppure di masturbazioni più che frequenti, della consultazione ossessiva di materiale pornografico o di altre pratiche sessuali che possono provocare anche danno. Quello dei sex addicts non è sesso piacevole: è invece un grande stress, che implica insopportabili sensi di colpa, vergogna, isolamento, specie quando questa dipendenza comporta la distruzione della propria famiglia o la perdita del proprio posto di lavoro.
Anche la televisione può generare una dipendenza. Accade se si fruisce di questo mezzo per oltre 40 ore alla settimana, ovvero un tempo pari a quello dedicato al lavoro. Più le persone drogate di televisione guardano il loro elettrodomestico preferito, più lo odiano, ma non riescono a spegnerlo e se ne sono tenuti forzatamente lontani possono diventare molto aggressivi : la Tv accesa diventa dunque per loro l’unico, potente sedativo.
Sono tutte cose tutto sommato ‘normali’, che diventano malattia quando sono ripetute con una sempre maggiore frequenza e senza la possibilità di sottrarsi con la sola forza di volontà.
Il trattamento delle nuove dipendenze prevede anzitutto il ricorso alla psicoterapia individuale, che aiuta ad affrontare i conflitti irrisolti, alla base dei comportamenti di dipendenza : in genere scarsa autostima, esperienze traumatiche, mancanza di autocontrollo.
Spesso viene utilizzata anche la terapia familiare, per migliorare la comunicazione fra i membri ed esplorare altre modalità di convivenza che riescano ad interrompere i comportamenti compulsivi del paziente. In alcuni casi può essere utile anche un trattamento farmacologico, a completamento del lavoro psicoterapeutico.
La prevenzione deve partire dal gruppo familiare del soggetto, o dalla scuola. Certi comportamenti appaiono infatti già in età preadolescenziale, specie se influenzati da modelli familiari cui il giovane può fare riferimento.
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